48 h x un 4000 🏔️
Come tutte le nostre folli idee anche questa inizia x gioco… Tra le mille chiacchiere, le mille idee, i miliardi di progetti che non diminuiscono mai… Il nostro negozio è come un forno che tira fuori continuamente panini caldi a tutte le ore….
Insomma per dirla tutta io dovevo partire per una settimana di mare… Si non ho sbagliato a scrivere… Più di un mese e mezzo fa avevo prenotato un volo Ryanair e per una settimana sarei andata a scalare nella meravigliosa (così mi dicono visto che io non ci sono mai stata) isola di kalymnos…
Poi a 4 GG dalla partenza salta tutto per un maledettissimo appuntamento con il comune di Roma x pratiche amministrative… Non so se riuscite a immaginare il mio stato d’animo al ricevimento della notizia 0… Così, affranta e non solo, … Do’ la notizia in negozio che non parto più e così … in un batti baleno al PC subito quattro siti meteo aperti per verificare le condizioni sulle Alpi per il fine settimana in arrivo… Il mio socio è subito pronto a farmi ritornare il buon umore, la mia socia “rosa” di scorribande, è li con gli occhi sfavillanti e con la sua vocina parte la fatidica domanda: Dove andiamo?!?!?
Io all’inizio penso: certo chiudere il negozio di sabato…. Non è una cosa che si fa così a cuor leggero, ma poi guardo il mio socio che invece continua a ripetere che non possiamo vivere per lavorare ma dobbiamo lavorare per vivere … E che la qualità della vita è quello che fa la differenza. È tutto vero però io sono sempre quella che fa più fatica a mettere il piacere davanti al dovere, ma poi mi lascio convincere e così è deciso.
Chiudiamo sabato, partiamo venerdì notte e si va in valle d’Aosta. Con noi, compagni di questa scorribanda Emanuela ed Enrico, che ovviamente hanno la scusa che tra meno di un mese vanno in Nepal e se fanno un po’ di quota prima, sarebbero strafelici.
Venerdì sera a casa veloce veloce uno zaino che in poche ore diventa la mia casetta x I prossimi due giorni. Lo peso… 19 kg… Non vi sono rifugi aperti quindi bivacco, il che significa sacco a pelo cibo fornello e tutto il necessario acqua compresa x due giorni più ovviamente attrezzatura alpinistica. In base al meteo abbiamo scelto di tornare sul Gran Paradiso, io e max ci siamo già stati diverse volte ma questo non ci ferma nel decidere di tornare e poi così, in stile alpino non lo abbiamo ancora fatto…
Questa volta si sale da Pont per il Vittorio Emanuele andata e ritorno.
Sabato mattina ancora al buio si carica la macchina e via… A mezzogiorno e mezzo siamo già in valle, si parte nel primo pomeriggio verso il rifugio, il sentiero sale ripido per un bellissimo bosco di larici con un lastricato piuttosto comodo e nel giro di due ore (direi un ottimo tempo considerato i bimbi in spalla) siamo al bivacco e qui troviamo diversi stranieri che hanno avuto la nostra stessa idea, così facciamo anche fatica a trovare posto per dormire ma fortunatamente stretti stretti ci riusciamo. Ovviamente non vi dico il paesaggio dalla terrazza….
Le montagne intorno sono imbiancate da una recente nevicata e si mostrano meravigliose avvolte nel loro candido manto di neve e nella loro maestosità si specchiano nell’acqua del laghetto sottostante. Noi stanchi ma felici prepariamo la nostra cena e andiamo a letto quando il sole inizia appena a scendere dietro i monti. È presto,ma domani ci aspetta un’altra sveglia alla luce delle stelle.
Alle cinque siamo in piedi e fuori c’è un cielo pieno di stelle che ti ripaga di tutto. Rumori di ferraglia , temperatura molto rigida, ma si parte… Al buio è tutto diverso, tutti i sensi sono attivi, il Sentiero si srotola sotto i nostri piedi con calma, non dobbiamo sbagliare direzione, ci sono degli ometti che aiutano nell’orientamento e cosi via via si sale, e pian piano sale anche il sole che inizia a tingere le montagne tutto intorno di un leggero colore rosa, che meraviglia. Ogni volta è sempre come fosse la prima volta, ti sorprendi a guardarti intorno e noti sempre qualche particolare in più… Noi siamo ancora sul versante nord e fa freddissimo, siamo sicuramente molto sotto lo zero l’acqua nelle borracce è completamente ghiacciata e imbevibile, proseguiamo fino a che su una lastra ghiacciata Emanuela perde l’equilibrio e cade, fortunatamente ne esce illesa fatta eccezione per un dito della mano sinistra che solo dopo un giro al pronto soccorso lunedì pomeriggio sapremo se rotto o lussato. Qualche attimo di incertezza di pensieri veloci nella testa di tutti e quattro e poi lei stoica come sempre si rimette in piedi ci guarda e ci dice: Andiamo! Il dolore è sopportabile al resto ci pensiamo al ritorno!!
iprendiamo a salire a ritmo lento la quota sale e fortunatamente ora siamo al sole e il freddo si sente un po’ meno. Dalla schiena d’asino si vede già la Madonnina di vetta. Ora la fatica si inizia a sentire ma la vetta è vicina…
Quasi senza rendercene conto siamo in cima e siamo solo noi quattro!!!! Emanuela arriva alla madonnina e quando vede tutto il panorama che c’è intorno a noi inizia a piangere ed esclama: oggi si che siamo in vetta, oggi si vede tutto quello che c’è sotto di noi!!!! È bellissimoooo e la sua emozione è contagiosa così anche io tiro fuori qualche lacrima, anche se le mie sono diverse sono lacrime per emozioni e stati d’animo diversi.
Le foto, i baci, gli abbracci, sono d’obbligo, tira vento fa freddo ma l’aria è così limpida che il panorama è pazzesco i profili delle montagne sono così definiti che fai fatica a guardare tutti i dettagli, sono troppi!!!! Si riparte si scende e con disappunto di Emanuela che ha già intravisto la linea di discesa, il primo tratto un po’ esposto e un po’ delicato non le garba affatto ma ovviamente non si sottrae nemmeno a questo 🤣🤣🤣
Scendiamo godendoci ogni momento ogni passo, in discesa la fatica si sente meno e ci possiamo permettere di guardarci intorno con più piacere.
Torniamo al bivacco e siamo completamente soli. Sono scesi tutti d’altronde domani è lunedì… Noi decidiamo di rimanere a dormire qui e scendere domani mattina al buio per poi partire direttamente per Roma, alle 15.30 dovremmo tirare su la serranda del negozio…. 🤔🤦🤦
Così ci deliziamo di un altro tramonto, seduti su una panca fuori dal bivacco assaporiamo i raggi del sole fino alla fine immagazziniamo nella nostra mente le ultime immagini di questo meraviglioso weekend breve ma intenso per ogniuno di noi in modo diverso.
Ci svegliamo, ancora è buio e fuori sembra faccia qualche fiocco di neve, ci affrettiamo accendiamo le nostre frontali e giù in gran fretta ma la montagna ci regala ancora un’ultima meraviglia… Sul sentiero incontriamo degli stambecchi, li fermi, immobili al buio che non si scompongono nemmeno al nostro passaggio, ci regalano due pose per le nostre foto e via…
La montagna lo fa’… E noi possiamo solo dire grazie…
Francesca