La Finlandia dell’Appennino – 01 Novembre 2024
Come sempre l’impegno del negozio lascia poco spazio al tempo libero, per organizzare viaggi e vacanze, ma noi siamo molto tenaci e non molliamo, cosi a due giorni dal possibile ponte del primo novembre, quando tutte le persone normali hanno già pianificato da settimane le loro gite fuori porta, noi siamo ancora in forse se chiudere il negozio la giornata di sabato e partire per tre giorni… ma poi le ottime previsioni meteo sciolgono ogni dubbio, il pensiero che da qui alla fine dell’anno non ci saranno molte altre possibilità di “vacanza” aiutano nella decisione e cosi non resta che decidere la destinazione!
C’è voglia di fare tante cose, andare ad arrampicare o a esplorare nuove zone magari troppo lontane per un normale weekend…. Cosi Massimo mi propone di andare a vedere una zona dell’Appennino Tosco Emiliano dove lui non è mai stato e di cui ha letto un articolo sulla rivista Alp almeno trenta anni fa…. (come fa a ricordarsi rimane un mistero… boh!!! J )
Io la zona la conosco appena, ci sono andata tantissimi anni fa un paio di volte ai tempi dell’associazione ALTA QUOTA, l’obiettivo era fare l’Alpe di Succiso ma entrambi le volte tornai con il sacco vuoto… una volta per il meteo avverso e l’altra per la compagnia sbagliata… qualcuno del gruppo aveva un passo troppo lento e fummo costretti a tornare indietro…. Cosi davanti alla proposta di Massimo non posso tirarmi indietro, questa per me sarebbe la partita della rivincita….
Ovviamente tutto questo accadeva due giorni prima della partenza ovvero mercoledi pomeriggio, cosi decidiamo di studiare l’organizzazione la sera a chiusura negozio, non abbiamo nemmeno le carte topografiche della zona, quindi studiamo i percorsi sul piccolo schermo del GPS cercando di capire bene dove andare, alla fine cercando notizie sulla zona scopro che per salire sull’Alpe di Succiso c’è un itinerario più complesso e articolato rispetto alla via normale tentata in passato, e quando leggo: …tratti alpinistici di II° grado, alcuni tratti esposti consigliati solo a escursionisti molto esperti…. Non ci penso due volte a proporre a Massimo di fare questo giro… Ovviamente considerando il viaggio di cinque ore di macchina per raggiungere il posto rimangono utili due giorni e mezzo, cosi pensiamo per la domenica di mettere anche un giro per andare sul Monte Cusna passando per il Piella e Sasso morto, e chiudere con il Monte Prado (queste vette io l’avevo già fatte salendo dalla frazione di Civago).
Troviamo un posto per dormire che si rivelerà molto carino, una casetta in legno tipo baita con tutti i comforts in un campeggio immerso in una faggeta meravigliosa.
Venerdi mattina partiamo da Roma molto presto come solito per i nostri “weekend brevi ma intensi”, e arriviamo a Passo del Cerreto (che sarà il nostro campo base per 3 giorni), verso mezzogiorno, cosi possiamo sfruttare tutto il pomeriggio per fare già una prima escursione in questa zona definita appunto dalla rivista che aveva letto Max “La Finlandia dell’Appennino”, una grandissima faggeta in cui sono incastonati circa sette laghi di piccole e medie dimensioni più o meno vicini e raggiungibili con escursioni di facile e media difficoltà. Cosi mettiamo subito lo zaino in spalla e via a camminare…
Questa prima giornata ci regala dei paesaggi mozzafiato, rimaniamo sbalorditi dallo splendore di questo luogo, probabilmente la bellezza del posto è amplificata dai vivacissimi colori autunnali che hanno rivestito il bosco, abbiamo camminato per tutto il tempo su un foltissimo strato di croccanti e coloratissime foglie cadute dagli alberi circostanti. I laghi hanno assunto colori diversi dal blu intenso al blu scuro, dall’azzurro trasparente fino al verde smeraldo. Le loro acque ferme fanno da specchio alle vanitose vette circostanti che riflettono i loro profili in queste acque limpide.
Facciamo mille foto ma come sempre le immagini non riescono mai a esprimere la naturale bellezza di alcuni posti e quindi ho cercato di soffermarmi di più con gli occhi per imprimere nella mia mente tutta la meraviglia di questo luogo magico silenzioso e solitario.
Abbiamo camminato in lungo e in largo fino a quando i colori accesi delle ultime luci del tramonto si sono spente e il buio ci ha ricordato che era ora di andare a casa.
Il sabato si partite alla volta dell’Alpe di Succiso e anche qui … una giornata pazzesca, l’itinerario scelto cammina quasi interamente su una cresta che affaccia su due versanti piuttosto ripidi. Dopo aver percorso il primo breve tratto su una dorsale che sale ripidissima fino alla cima del Monte Alto, sarà un piacevole Sali e scendi su cresta. La maggior parte della fatica la facciamo sul primo tratto brevissimo su cui guadagniamo in meno di un paio di ore circa 800 mt. Di dislivello . Per arrivare sul tratto finale della cima di Monte Alto affrontiamo dei divertentissimi passaggi su roccette un po’ esposte ma che ci fanno godere degli scorci sul fondo valle pazzeschi. Con il saliscendi arriviamo al Passo di Pietra Tagliata passando per il gendarme, e qui la parte più divertente, infatti il gendarme può essere evitato percorrendo un sentiero che passa più basso, invece se affrontato, si deve salire su roccia dove si trovano alcuni passaggi alpinistici fino al II° grado (i punti più delicati sono stati protetti con dei cavi metallici, ma l’itinerario è consigliato solo ad escursionisti esperti e che non soffrono l’esposizione) . Noi ovviamente non avevamo portato nulla (imbrago, longe, ….) cosi ci affidiamo alla nostra esperienza e con movimenti attenti e precisi superiamo il gendarme scendendo lungo delle bellissime placche che ci riportano sulla sella. Mamma mia che divertimento…. Massimo avrà fatto cento foto solo in questa giornata…. 😊
Quando arriviamo in cima e trovo la scritta di vetta come sempre mi emoziono… mi sono aggiudicata la rivincita!!! Lo so sembra stupido tutto questo, ma a volte sono le piccole cose che fanno le grandi cose… e questa è per me una di quelle. Per sentirsi felici non sempre servono le grandi imprese… personalmente per alcune cose a volte siamo noi a stabilirne il valore,
Il cielo è talmente limpido che riusciamo a vedere il mare con golfo di La Spezia e dal lato opposto all’orizzonte quasi increduli vediamo chiaramente le cime innevate delle Alpi!!!! Dio mio che regalo!!!!!
Visto che abbiamo ancora tempo proseguiamo sulla cresta per raggiungere la vetta del monte Casarola e da li ci buttiamo giù nella valle per chiudere il nostro bellissimo anello. Arrivati all’ingresso del bosco del fondo valle ci voltiamo indietro a riguardare la bellezza dell’itinerario appena fatto, le luci dell’imminente tramonto hanno acceso i colori che ora mostrano tutte le sfumature del rosso e dell’arancio… Un vero tocca sana per la mia anima e la mia mente che si godono questo momento di serenità.
Ovviamente sappiamo tutti che ormai le ore di luce a disposizione si esauriscono intorno alle 17.30 e quindi lasciato il bosco arrivati al parcheggio ci sembra troppo presto per tornare a casa e cosi cerchiamo un paio di borghi medievali dove andare a curiosare giracchiando per i vicoli e cosi andiamo a far visita a sassalbo un piccolo borgo quasi isolato tra le montagne, frazione del Comune di Fivizzano in provincia di massa carrara, un gioiellino medievale dove la gente che ti incontra per la strada ancora ti regala un saluto con il sorriso sulle labbra, da li ci spostiamo poi a Cerreto Alpi un piccolo borgo medievale che sorge sulla sommità di uno scoglio roccioso, costruito in pietra d’arenaria e legno di castagno, immerso in uno straordinario paesaggio naturale, lontano dai ritmi febbrili e dallo stress quotidiano che invece viviamo noi tutti i giorni nella “grande capitale”. Beh, di certo non siamo tipi che sprecano il loro tempo libero….. 😊 😊
Domenica si parte per il luuuuungoooo itinerario studiato per salire sul monte Cusna e poi sul Monte Prado, ma ovviamente scesi dall’auto appena partiti facciamo una deviazione e questa ci costringe a cambiare il nostro giro…. Non ci preoccupiamo nemmeno per un attimo, indietro non si torna vuol dire che faremo il giro al contrario di come lo avevamo pensato…. (stavolta sono sicura che scenderemo con le frontali 😊 ) cosi facciamo tutto il fondo valle immersi nel bosco costeggiando un torrente che ci accompagna per quasi tutto il percorso in valle, saliamo fino al rifugio Battisti, sempre bello con le sue finestre bianche e rosse e i muri in pietra… nessuna sosta si va per il monte Prado… ma prima passiamo per il lago Bargetana, a 1800 mt slm, lago piccolo ma bellissimo circondato da una enorme distesa di Mirtilleti. Proseguiamo dopo le decine di foto scattate e raggiungiamo cosi la cima del Monte Prado. Guardo il panorama e davanti a noi, ma non cosi vicino sigh, vedo la lunga cresta che conduce al monte Cusna 😊 mamma mia non ce la faremo mai, penso…. E cosi mentre un gruppo di escursionisti sta per invadere la cima noi abbiamo già ripreso il sentiero per scendere alla sella per risalire in cresta sull’altro versante e passetto dopo passetto sotto un sole che sembra settembre, siamo già sul monte Piella e poco dopo a saltellare sulle roccette del Sasso Morto 😊 😊 ce l’abbiamo fatta e oltre ogni mio pronostico siamo in vetta al Cusna alle 14.00 non ci speravo proprio, ora possiamo fare una bella sosta, godere di tutto il panorama, del silenzio che ci circonda e cosi su un punto comodo ci gustiamo anche il sole che con la sua temperatura autunnale è veramente una goduria…. Ma cosa si può volere di più???!!! Io vorrei evitare la discesa… 😊però dai anche quella merita!!
Insomma anche oggi arriviamo alla macchina che ancora c’è luce naturale 😊 😊 bene, niente frontale e il socio è contento quanto me. 😊
Certo che con questi ritmi mi è sembrata una vacanza di una settimana, anche Massimo è contentissimo e piacevolmente stupito dalla bellezza di questo angolo di appennino.
Abbiamo fatto bene a scegliere di dedicare questi giorni all’esplorazione di questi posti perché ne valeva veramente la pena e anche questa volta torniamo alla nostra realtà felici per quello che abbiamo vissuto, per poco che sia stato, per noi ha valso tantissimo!
Grazie Montagna per tutto quello che ci regali ogni volta.